Quali sono i metodi di coltivazione della cannabis?

Coltivazione outdoor, serra e indoor. Quali i vantaggi e quali gli svantaggi?

La cannabis è un pianta con un ciclo di crescita annuale, che richiede precise condizioni di crescita per poter crescere e svilupparsi nelle migliori condizioni. In natura, le piante di cannabis crescono in base alle stagioni e quindi in base a condizioni ambientali e climatiche ben precise.

I principali fattori che ne determinano lo sviluppo sono: la luce, l’aria, le temperature, i nutrienti e l’acqua.

Le diverse modalità di coltivazione della cannabis incoraggeranno più o meno il controllo di questi diversi elementi.

La coltivazione outdoor o all’aperto è quella più naturale per coltivare cannabis. In questo caso la pianta più essere controllata ma rimane sempre in balia degli agenti atmosferici, che possono essere calcolati ma non controllati fino in fondo.

La coltivazione di cannabis all’aperto è il metodo più naturale. È anche sicuramente il più complicato da padroneggiare, dal momento che dipende in gran parte dalle condizioni esterne. A seconda della zona geografica è possibile coltivare alcune qualità piuttosto che altre.

La coltivazione outdoor presenta alcuni vantaggi per il consumatore, che può beneficiare delle qualità di una pianta che è cresciuta con uno spettro di luce massimo. La naturalità del prodotto permette di godere a pieno il carattere e della genetica della pianta. Per il produttore, invece, la coltivazione outdoor è senz’altro più economica, perché richiede meno attrezzature e minori spese di consumo per l’energia necessaria per le lampade e gli impianti di areazione.

Nella coltivazione indoor, il produttore invece è in grado di esercitare un controllo delle condizioni ambientali di crescita della pianta. Questo tipo di coltivazione comporta un investimento economico significativo e una conoscenza delle tecniche di coltivazione molto approfondita. Ricreare nel dettaglio le condizioni di crescita adatte alla piata è il punto fondamentale, per permettere una corretta fioritura della stessa; per esempio, una semplice variazione del tasso di CO2 nell’aria o del pH nell’acqua può quindi essere sufficiente per rovinare un raccolto completo.

La coltivazione indoor presenta un grande vantaggio e cioè quello di poter evitare un’impollinazione incontrollata della pianta. Ciò è particolarmente importante nel caso della cannabis legale poiché i livelli di cannabinoidi sono quindi controllati con maggiore precisione. In questo modo, il tasso di THC viene quindi mantenuto il più basso possibile, cercando di favorire l’aumento del CBD.

La coltivazione indoor è un tipo di coltivazione molto costosa ma la più controllata e quella che garantisce il prodotto con maggiore qualità.

La coltivazione greenhouse o in serra è un giusto compromesso fra le due precedenti, infatti, il può controllare le condizioni climatiche esterne, per usarle a proprio vantaggio.

La coltivazione in serra consente di sfruttare i benefici della coltivazione outdoor che quelli della coltivazione indoor, perché è un tipo di coltivazione che permette di godere dei benefici della natura come il sole e l’aria, riuscendo però a limitare le aggressioni esterne.

La coltivazione in serra permette di far crescere le piante con cicli di sole studiati apposta dal produttore, in base ai risultati che vuole ottenere dalla pianta. Le piante hanno bisogno diversi livelli di sole durante la crescita e la fioritura. La serra consente di ricreare artificialmente queste fasi di luminosità. il bouquet di terpeni risulta quindi più ricco e questo è un argomento forte, all’impronta ecologica è ridotta rispetto alla pesantezza tecnica della coltivazione indoor.

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